27.5.09

Lettre à D. Histoire d’un Amour


Non voglio più, secondo la formula di Georges Bataille, “rimandare l’esistenza a più tardi”. Sono attento alla tua presenza come ai nostri inizi e mi piacerebbe fartelo sentire. Mi hai dato tutta la tua vita e tutto di te; vorrei poterti dare tutto di me durante il tempo che ci resta. Hai appena compiuto 82 anni. Sei sempre bella, elegante e desiderabile. Viviamo insieme da cinquantotto anni e ti amo più che mai. Recentemente mi sono innamorato ancora una volta di te e porto in me un vuoto divorante che riempie solo il tuo corpo stretto contro il mio. La notte vedo talvolta il profilo di un uomo che, su una strada vuota e in un paesaggio deserto, cammina dietro un feretro. Quest’uomo sono io. Il feretro ti porta via. Non voglio assistere alla tua cremazione: non voglio ricevere un vaso con le tue ceneri… Spio il tuo respiro, la mia mano ti sfiora. A ognuno di noi due piacerebbe non dover sopravvivere alla morte dell’altro. Ci siamo spesso detti che se, per assurdo, avessimo una seconda vita, vorremmo passarla insieme.
Lettre à D. Histoire d’un Amour, Andrè Gorz
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