17.2.11

What´s the sound of the broken dreams?

Vorrei tornare a casa, passare prima a comprarmi della biancheria nuova.
Lavare le lenzuola, cucinare insieme almeno un piatto decente e ubriacarsi un po' di vino rosso.
Alle 20 si è seduti davanti al tavolo e alle candele con un LP scelto per la serata e il pane buono che costa il triplo che in Italia. Scherzare e progettare un viaggio in Sicilia o a Mosca o a Istanbul. Dopo aver mangiato e dopo l’eventuale amore si brinda con un amaro e poi si lavano i piatti e si mette a posto la cucina, il movimento favorisce la digestione. Addormentarsi dopo una doccia con i suoi capelli bagnati contro la mia guancia.
Et voilà, facile, no? Non sono una di troppe aspettative.
Rivorrei la normalità. Nient'altro.
Che rumore fanno le lacrime che non scendono e i capelli che cadono e le infinite attese dense di speranza?
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