
Yoani ha coraggio. Generación Y, proprio in questi giorni compie due anni e con il post odierno tocca 300 post pubblicati.
Voglio leggere il suo libro. Una sola cosa noto, leggendo a sprazzi da alcuni mesi. Nel blog non si parla mai di embargo. Come se tutti i problemi di Cuba siano stati causati solo del regime dittatoriale e mai delle relazioni con gli Stati Uniti... E se come Yoani afferma, la scrittura da sola non riuscirà a cambiare niente (?), recentemente a qualche cambiamento ci ha pensato Obama. Cuba libre!
Prima di cominciare le mie disincantate vignette di realtà, la voce dell’apatia mi avvisa che la scrittura non riuscirà a cambiare niente. Il sussurro della paura mette in primo piano mio figlio di dodici anni e i danni che la catarsi materna potrà arrecare al suo futuro. Sento la voce di mia madre gridare: “Figlia mia, perché ti sei cacciata in questo guaio?” e prevedo le accuse di infiltrata della CIA o della Sicurezza di Stato che di sicuro non mancheranno. Il vigilante dietro le mie ciglia si sbaglia poche volte, ma il matto con cui divide lo spazio fa in modo che non lo ascolti. In questo modo comincio a completare il primo post ed è grazie a lui che la borsa della spesa, l’alto ministero improduttivo, l’angoscia della fame e la zattera che galleggia nel Golfo passano in primo piano. [...]