In primavera questa città è bellissima ed indossa un abito nuovo, che profuma di terre lontane. Mi piace camminare con la mia gonna azzurra leggera e il suono delle mie ballerine bianche.
Un uomo arriva un´ora prima del suo appuntamento. Libero cammina senza fretta, misurando ogni suo passo con un pensiero.
Aspetta una donna.
Leggo distrattamente un giornale, provando ad indovinare le troppe parole che non conosco, mescolo il mio té al gelsomino e guardo il cielo, mentre intorno le persone sono assorte nei loro discorsi.
Serena mi guardo riflessa in una vetrina, insieme al sole che tramonta piano.
E riflessa in quella vetrina vedo arrivare, bellissima, la donna dell´appuntamento, vestita di fresco.
E vedo lui, e il suo sorriso che per rivelarsi pienamente aspetta di esserle vicino.
Iniziano a camminare dentro al loro destino. Lei appoggia il suo braccio ed il fiume in piena delle sue parole e contraddizioni a lui. La guarda negli occhi, dentro agli occhi. Lui le dice, nella stessa parte di cielo ruggine "Non smettere di sorprendermi".
Il cuore si calma in certe sere, in cui la città soddisfatta di sè stessa abbassa la voce e rallenta i pensieri. Sarà la primavera, ma sento ovunque odore di mandorle, venti del nord e brezze marine.